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Roma, 16 maggio 2024 – La prospettiva di ristrutturare casa è spesso accompagnata da una serie di interrogativi, tra cui spicca quello relativo alle agevolazioni fiscali ancora disponibili per chi intraprende questa importante operazione nel corso del 2024. Tra le agevolazioni più significative ancora in vigore ci sono il superbonus, nella misura del 70%, il sismabonus, il bonus ristrutturazioni, l’ecobonus, il bonus verde, il bonus barriere architettoniche e il bonus mobili. Ecco, in dettaglio, come funzionano gli sconti disponibili fino al 31 dicembre 2024.

I bonus casa rimasti nel 2024

Superbonus

Il superbonus è stato ridotto nel 2024 al 70% e nel 2025 la quota di spese detraibili scenderà al 65%. La detrazione sarà spalmata però in dieci anni e non più in quattro, secondo il testo per la conversione del decreto legge approvato al Senato (e che ora passerà alla Camera). Non ci sono più sconto in fattura né cessione del credito. Eccezione, i condomini che hanno inviato la Cilas entro il 17 febbraio 2023 e hanno effettuato le spese relative ai lavori entro il 31 dicembre 2023 e che hanno ancora diritto alla cessione del credito.

I contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 96mila euro per ciascuna unità immobiliare grazie al Bonus ristrutturazioni. Per gli interventi di ristrutturazione realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta nella misura ridotta della metà. In generale, la detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

E’ l’agevolazione fiscale per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica – Ecobonus – degli edifici e può essere richiesta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024. Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%. Rientrano nella seconda categoria: l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, l’acquisto e posa in opera di schermature solari, l’acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A o con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (spetta, invece, la maggiore detrazione del 65% se le caldaie, oltre a essere almeno in classe A, sono anche dotate di sistemi di termoregolazione evoluti).

Il beneficio consiste in una detrazione dall’Irpef o dall’Ires, da ripartire in dieci rate annuali di pari importo, la cui entità varia a seconda che l’intervento riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali e dell’anno in cui lo stesso è stato effettuato.

Condizione indispensabile per fruirne è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici esistenti, censiti o per i quali è stato chiesto l’accatastamento, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale, merce o patrimoniali.

Più alta, fino all’85%, la detrazione Irpef delle spese sostenute per interventi antisismici. In dettaglio, per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2024 spetta una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96mila euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo. La detrazione è più elevata (70 o 80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%). Infine, chi compra un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate a “rischio sismico 1”, può detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto: 75 o 85%, fino a un massimo di 96mila euro. Anche per questa agevolazione non è più possibile ricorrere alla cessione del credito. Eccezioni: i comuni terremotati e chi abbia avviato prima del 31 dicembre 2023 lavori di demolizione e ricostruzione finalizzati al consolidamento statico.

È una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. E’ quanto prevede il bonus mobili. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 5mila euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Il pagamento va effettuato con bonifico o carta di debito o credito. Può beneficiare della detrazione chi acquista entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi – di classe non inferiore alla A per i forni, alla  E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla  F per i frigoriferi e i congelatori – e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.

Si tratta di una serie di agevolazioni dedicate ai contribuenti che effettuano interventi per superare ed eliminare le barriere architettoniche. Il bonus barriere architettoniche è pari al 75% delle spese sostenute fino a un importo massimo variabile, da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori. Nel caso di delibere condominiali, per l’approvazione di questi lavori occorre la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti un terzo del valore millesimale dell’edificio. Il governo ha però previsto una stretta sulla tipologia di interventi che per cui viene riconosciuto il bonus.

Si tratta di una detrazione del 36% del bonus verde per le spese sostenute per le sistemazioni a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni e per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. È possibile richiedere il bonus fino a 1.800 euro per unità immobiliare a uso abitativo.

 

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