diLuca Gasperoni
Al via l’evento preparatorio al G7. Firenze chiede una norma
come Venezia. La Russa: regole? La città deve essere più vivibile
Nella giornata inaugurale del forum internazionale del turismo alla Fortezza da Basso, tra panel, confronti istituzionali e prospettive di sviluppo turistico il tema dell’overtourism e dell’impatto degli affitti turistici brevi, nonostante il coro di sollecitazioni per una norma nazionale, alla fine non trova spazio.
E così di fronte al pressing portato avanti dai padroni di casa, Palazzo Vecchio e Regione Toscana, ma anche da Federalberghi e a sorpresa pure dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, il ministero glissa e volta lo sguardo altrove. «Ci confronteremo in questi giorni, non capisco quali debbano essere i maggiori poteri ai sindaci ma io sono molto laica, nel senso che quello che a me interessa è fare bene per il turismo della nostra nazione», spiega con toni concilianti la ministra del Turismo, Daniela Santanché, voltando però subito pagina a favore della tassa di soggiorno. Tema caldo per gli oltre 700 operatori del turismo presenti al forum. «Bisogna fare una revisione della tassa, non per aumentarla ma credo che la proporzionalità sia assolutamente una cosa giusta e sacra, di buon senso», chiarisce Santanché prima di lanciarsi in un’invettiva da negazionismo dell’overtourism. «Ricordiamo gli anni della pandemia, quando si andava in giro per le città e non si vedeva un’anima in giro: i nostri cuori e i nostri imprenditori piangevano. Per cui dobbiamo smetterla con questo termine, overtourism, suona già male il nome, è una bestemmia dire che vengono troppi turisti in Italia».
Soprattutto visto l’impatto dell’industria turistica sull’economia nazionale, con i dati elaborati dall’università Tor Vergata di Roma e rilanciati dal ministero del Turismo: «L’Italia è una nazione di qualità e non di quantità. La domanda che ci dobbiamo fare è: in Italia siamo stati in grado di regolamentare i flussi o abbiamo subito il turismo come qualcosa che non aveva bisogno di niente? Credo che la risposta sia che dobbiamo imparare a gestire i flussi turistici — spiega Santanché — In virtù di una spesa turistica record pari a 155 miliardi di euro l’anno scorso il comparto ha generato un valore aggiunto di 368 miliardi di euro, pari a circa il 18% del Pil con rilevanti effetti negli investimenti e nell’occupazione».
La Russa: «Firenze è una festa di Sant’Agata ogni giorno»
Nell’equazione manca però il costo, più sociale che economico, pagato da residenti, lavoratori e studenti delle città più sovraffollate di Italia, a partire da Firenze. «Per gustarsi le bellezze incredibili di Firenze non deve essere come la festa di Sant’Agata a Catania che dura due giorni l’anno, dove c’è una folla di mezzo milione di persone, qui è la festa di Sant’Agata ogni giorno, un po’ troppo forse», ammette La Russa aprendo alla possibilità di un intervento nazionale.
«Il turismo non lo puoi segmentare, non puoi avere solo quello di qualità, ma lo puoi regolamentare. Non si può immaginare di eliminare fette di turismo popolare, regolamentare però si può e credo che il ministero ci stia lavorando e stia pensando a come rendere vivibile una città».
Funaro snocciola i dati sul turismo
Un tasto su cui torna a battere la sindaca, Sara Funaro, snocciolando i dati sulla crescita delle presenze in città: tra il 2022 e il 2023 +20% di arrivi, tra 2023 e quest’anno +12%, in tutto +32% nel biennio.
«Abbiamo iniziato un confronto all’inizio dell’estate con la ministra che ovviamente continuerà. È chiaro che noi sindaci continuiamo a chiedere la possibilità di avere tutta una serie di norme che ci facciano regolamentare. Per Firenze sarebbe sicuramente auspicabile avere una legge come per Venezia», chiarisce Funaro che nei prossimi giorni tenterà nuovamente di convincere la ministra a intervenire sul tema, pur consapevole che «su questo abbiamo punti di vista diversi».
Giani: «Date potere ai sindaci»
Tra chi la pensa allo stesso modo di Funaro c’è invece il governatore toscano, Eugenio Giani: «Penso che i sindaci debbano avere potere in materia perché la lettura dei singoli Comuni risponde a una visione molto articolata di questo fenomeno. A Firenze e Pisa c’è il problema dell’overtourism e degli affitti brevi, e come Regione sosteniamo i Comuni che vogliono provvedimenti limitativi, ma se io vado invece a Sinalunga o a San Miniato ci rendiamo conto che invece il turismo può essere un elemento di riqualificazione».
Bernabò Bocca: «Serve una legge quadro»
E il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ribadisce: «Ci vuole una legge quadro a livello nazionale. Ma l’Italia è fatta di tante peculiarità e particolarità diverse quindi bisogna dare il potere ai sindaci di regolamentare il fenomeno città per città».
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