La Corte dei conti contesta il danno erariale per due debiti fuori bilancio e chiama in causa sei dirigenti comunali. Ammonta a circa mezzo milione di euro la somma complessiva che gli alti funzionari – quattro dei quali non sono più in servizio – dovrebbero risarcire. Si tratta di un procedimento complesso che, stando alle poche indiscrezioni che trapelano, sarebbe alle battute iniziali.
La notifica per la contestazione contabile riguarda, come abbiamo già detto, quattro dirigenti che, secondo la Corte dei Conti avrebbero avuto un ruolo in due vicende che risalgono la prima al 2011 e l’altra al 2016. Nello specifico i debiti fuori bilancio, approvati dal consiglio comunale il 28 luglio 2023, sono relativi ad altrettanti contenziosi maturati durante il secondo mandato amministrativo del sindaco Luciano Lapenna, che hanno visto il Comune soccombere e liquidare interessi, rivalutazione monetaria e spese legali. Il procedimento contabile per danno erariale è scattato d’ufficio in quanto tutte le delibere relative ai debiti fuori bilancio vengono automaticamente trasmesse alla Corte dei Conti.
Struttura alberghiera – Nel 2011 il Tar di Pescara condanna il Comune al risarcimento del danno subito dalla società Icem snc di Michele Monteferrante per il rigetto di una istanza per la realizzazione di una struttura alberghiera all’Incoronata. Dopo diversi giudizi di ottemperanza volti alla quantificazione del danno il Tar di Pescara nel 2021 condannava il comune di Vasto al pagamento, in favore della società, della somma di 581.244 euro, oltre agli interessi e alla rivalutazione monetaria.
Avverso tale sentenza il comune di Vasto proponeva appello al Consiglio di Stato che accoglieva l’istanza dell’ente riducendo la somma da risarcire a 84.216 euro. Con successivo ricorso la società Monteferrante impugnava la sentenza del Consiglio di Stato chiedendone la revocazione. Ad oggi il debito complessivo a carico dell’ente è di 101.481 euro. Quando l’argomento approdò in aula il 28 luglio 2023 il sindaco Francesco Menna precisò che la causa era nata in virtù di “una interpretazione urbanistica degli uffici di circa 15 anni fa”.
Enel Sole – La seconda vicenda riguarda un decreto ingiuntivo emesso nel 2016 dal tribunale per un credito vantato dalla società Enel Sole srl (mandataria dell’associazione temporanea di impresa costituita unitamente alla società Eredi Paci Gerardo snc) aggiudicataria dell’appalto del servizio di pubblica illuminazione del territorio comunale. Nel 2019 il tribunale di Vasto accoglieva l’opposizione del comune e revocava il decreto ingiuntivo relativo al pagamento di 573.572 euro, oltre agli interessi e le spese legali, in favore della società Banca Sistema spa nella sua veste di cessionaria del credito vantato da Enel Sole.
La sentenza veniva successivamente impugnata dalla società Banca Sistema con un atto di citazione davanti alla Corte d’Appello che nel 2022 lo accoglieva. Il debito complessivo, in questo caso, a carico del comune di Vasto è di 1.027.605 euro, oltre alle spese legali (30.947) da liquidare in tre rate da 352.850 ciascuna. Il debito riguarda il contratto per la pubblica illuminazione stipulato nel 2004 durante l’amministrazione comunale dell’ex sindaco Filippo Pietrocola. Un contratto particolarmente oneroso per le casse municipali – circa 1,5 milioni di euro l’anno – che le successive amministrazioni hanno tentato, senza successo, di annullare impugnando la clausola relativa alla rivalutazione monetaria ritenuta particolarmente “vessatoria”.
Anna Bontempo (Il Centro)
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