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La misura del Superbonus è stata introdotta nel 2020 per favorire l’efficienza energetica e promuovere la riduzione dei rischi sismici negli edifici. Nata con una percentuale del 110%, nel 2023 la misura è scesa al 90% per buona parte dei casi. Un nuovo abbassamento della detrazione fiscale è stato previsto per il 2024, con l’agevolazione che cala al 70%, salvo eccezioni.

Il Superbonus cambia ancora volto con una serie di nuove regole sugli interventi ammessi, i beneficiari e i limiti di spesa.

Ma quali sono le novità per il 2024?

Modifiche, beneficiari, contributo a fondo perduto per i redditi più bassi ed eccezioni alla cessione del credito, ecco nei paragrafi seguenti le nuove norme dettate dagli ultimi provvedimenti del Governo.

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Superbonus 2024: cosa cambia con il nuovo anno

A partire dal 1° gennaio 2024, la più importante novità riguardo al Superbonus è la riduzione dell’agevolazione fiscale. Novità arrivata con l’entrata in vigore del Decreto Legge 212 del 29 dicembre 2023, pubblicato in G.U. e in vigore dallo scorso 30 dicembre.

Con le nuove disposizioni la detrazione scende al 70% per gran parte dei casi. Da ricordare, inoltre, che già da febbraio 2023 è permessa esclusivamente la detrazione fiscale e non più la possibilità di richiedere la cessione del credito o lo sconto in fattura. Opportunità oggi riservata soltanto a uno stretto numero di soggetti.

Le novità previste per il 2024 con il nuovo decreto non interessano solo la percentuale di detrazione fruibile, ma pure la platea dei beneficiari. La riduzione della detrazione fiscale non interesserà soltanto gli interventi iniziati nel 2024, ma anche i lavori cominciati nei precedenti anni e non ancora conclusi.

Dal 2024, il Superbonus non può essere più usato per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari con indipendenza funzionale e accesso autonomo. Stop della misura, quindi, per le unifamiliari e le villette, per tali tipologia con la fine dell’anno scorso è terminata anche l’agevolazione fiscale.

Invece, potranno continuare a beneficiare dell’agevolazione fiscale del 70% i condomini e le persone fisiche proprietarie di immobili da 2 a 4 unità immobiliari accatastate distintamente, possedute in comproprietà da più persone fisiche o anche da un solo proprietario.

Per coloro che abitano in aree ritenute ad alto rischio sismico c’è anche l’opportunità di chiedere degli incentivi per i lavori volti al miglioramento delle prestazioni a tutela della stabilità sismica. Tipi di interventi che è possibile utilizzare in combinazione con il Superbonus.

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Superbonus 2024: interventi agevolati

Nel 2024 il Superbonus 70% copre diversi tipi di interventi, tra cui:ù

  • i lavori di efficienza energetica (installazione di impianti fotovoltaici, sostituzione degli impianti di climatizzazione, isolamento termico, etc.);
  • i lavori rivolti a ridurre i rischi sismici o gli interventi di consolidamento statico;
  • i lavori di ristrutturazione edilizia.

Per avere accesso all’agevolazione fiscale prevista dal Superbonus gli edifici oggetto dei lavori devono conseguire un miglioramento di almeno 2 classi energetiche.
Per i condomini che non possono fruire ancora del 110%, la detrazione sarà ridotta al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Novità che saranno applicate anche ai proprietari di interi edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari.

Per la richiesta del Superbonus 70% bisogna seguire le procedure seguenti:

  • controllare che i lavori previsti siano tra gli interventi agevolati;
  • richiedere una diagnosi energetica dell’immobile prima e dopo l’effettuazione dei lavori;
  • svolgere gli interventi e conservare tutti i documenti relativi ai costi sostenuti;
  • presentare la dichiarazione dei redditi, riportando dettagliatamente i costi sostenuti e richiedendo la corrispondente agevolazione fiscale.

Approfondisci: Superbonus: documenti obbligatori a seconda degli interventi

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Fondo per i redditi più bassi

Un’altra importantissima novità arrivata con il 2024 riguarda i redditi più bassi. Istituito con il Decreto Legge 212/2023 un Fondo per i redditi più bassi, uno stanziamento rivolto a compensare la differenza tra l’aliquota precedente del 110% e l’aliquota stabilita per il 2024 del 70%.

Il Fondo povertà è destinato ai redditi con ISEE sotto i 15.000, 00 euro, ma la compensazione tra la vecchia e la nuova aliquota è prevista esclusivamente per gli interventi che, entro il 31 dicembre 2023, hanno conseguito uno stato di avanzamento almeno del 60%. Un contributo a fondo perduto a tutela di coloro che hanno cominciato gli interventi di Superbonus e non sono riusciti a terminarli entro il 31 dicembre 2023.

Il contributo sarà erogato in base a specifici requisiti e allo stato di avanzamento degli interventi. In linea di massima, le condizioni per accedere al nuovo Fondo sono le seguenti:

  • al 31 dicembre 2023 stato di avanzamento dei lavori di almeno il 60%;
  • ISEE inferiore ai 15.000,00 euro;
  • i costi devono essere sostenuti nel periodo tra il 1° gennaio 2024 e il 31 ottobre 2024.

Si tratta di un provvedimento interessante per sostenere le fasce di reddito meno abbienti, anche se lo stanziamento per la copertura del contributo a fondo perduto Superbonus 2024 non è stato definito ancora. Per l’attuazione della norma prevista dal Decreto Legge 212/2023 è necessario un apposito Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che, a partire dal 30 dicembre 2023, dovrà essere adottato entro 60 gg.

Il decreto in questione fisserà le modalità e i criteri di erogazione del contributo a fondo perduto. Una scadenza a cui prestare molta attenzione per capire le modalità e i termini per l’inoltro delle domande di accesso al beneficio.

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Superbonus 2024: la cessione del credito

Con il Decreto Legge n. 11 del 16 febbraio 2023 è stato previsto lo stop generalizzato all’uso dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori relativi al Superbonus e per gli altri bonus edilizi.

Approfondisci: Superbonus: stop alla cessione del credito e sconto in fattura dal 2024

Delle eccezioni alla normativa sono però state stabilite durante l’iter parlamentare della Legge di conversione per i soggetti seguenti:

  • Onlus e cooperative, enti del terzo settore;
  • IACP, edilizia popolare;
  • Sismabonus cratere;
  • edilizia libera, con bonifici prima del 17 febbraio 2023.

La cessione del credito potrà essere ancora usata anche per i lavori per cui era già stata presentata la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) prima del 17 febbraio 2023.

Leggi anche: Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) – A cosa serve, come si presenta e i costi

Un’opzione limitata quindi a un piccolo numero di soggetti che, in ogni caso, dovranno attenersi ai termini previsti dal calendario 2024.

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Superbonus 110% salvo per alcuni

Nonostante le restrizioni decise dal Governo con gli ultimi provvedimenti, alcune categorie di soggetti avranno ancora la possibilità di fruire del Superbonus nella misura totale del 110% dopo il 31 dicembre 2023.

Nel 2024 la detrazione fiscale cala quindi al 70% per la generalità dei contribuenti, ma non per tutti.

Possono continuare a beneficiare del Bonus Edilizio in forma piena gli interventi di ricostruzione o di riparazione effettuati in seguito a eventi sismici e quelli in cui i soggetti interessati sono Enti del Terzo Settore che svolgono servizi assistenziali e socio-sanitari.

Approfondisci: Superbonus 110% esteso: elenco completo misure e Comuni interessati 

Il Superbonus viene applicato nella misura del 110% anche ai costi sostenuti entro il 31 dicembre 2022 dai condomini o dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, professioni e arti, relativamente ai lavori effettuati su edifici costituiti da 2 a 4 unità immobiliari accatastate distintamente.

Stessa misura del 110% applicata ai costi sostenuti entro il 30 settembre 2023 per i lavori svolti dalle persone fisiche su unità immobiliari, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, professioni e arti, a patto che al 30 settembre 2022 siano stati svolti interventi per almeno il 30%.

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Superbonus 2024: il calendario delle scadenze

Con l’arrivo del nuovo anno in calendario ci sono diverse scadenze da ricordare per non rischiare di perdere qualche buona occasione.

Il primo termine da considerare è quello del 16 marzo 2024, la data relativa alle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate delle opzioni per i costi sostenuti nel 2023. Al contrario dell’anno scorso, non sono previste proroghe. Il termine del 16 marzo interessa soltanto i soggetti che hanno scelto e possono continuare a usare lo sconto in fattura o la cessione del credito.

La seconda data da segnare sul calendario è quella del 31 dicembre 2024. Entro la fine del 2024 i condomini che intendono fruire della detrazione del 70% dovranno terminare i lavori. Per i costi sostenuti dal 1° gennaio 2025, infatti, la detrazione fiscale scende ulteriormente al 65%.

Il 31 ottobre 2024 è invece la data entro la quale i soggetti con i redditi bassi che vogliono fruire del contributo a fondo perduto dovranno sostenere le spese.

Approfondisci: Superbonus: come richiedere il contributo a fondo perduto

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Le altre agevolazioni fiscali

Il calo della percentuale del Superbonus favorisce la competitività delle altre agevolazioni fiscali. Per esempio, il Bonus barriere architettoniche al 75% è molto interessante e permette di esercitare la cessione del credito o lo sconto in fattura senza limiti e prevede un recupero in 5 anni.

Anche il Sismabonus torna interessante. Per i costi sostenuti entro il 31 dicembre 2024 per la messa in sicurezza antisismica, spetta una detrazione pari al 50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000,00 euro per unità immobiliare e divisa in 5 quote annuali. L’agevolazione fiscale sale al 70% o all’80% nei casi in cui dalla realizzazione dei lavori si ottenga una riduzione dei rischi sismici di 1 o 2 classi.

A tutti gli effetti, dunque, con il Sismabonus è possibile avvicinarsi alla percentuale del Superbonus prevista per il 2023.

Competitivo anche l’Ecobonus che, per buona parte dei lavori, prevede una detrazione del 65%. Per altri interventi come, ad esempio, la sostituzione degli infissi, è invece prevista una detrazione del 50%. Quando poi, per i lavori sulle parti comuni degli immobili condominiali si ottengono specifici indici di prestazioni energetiche, è possibile fruire di detrazioni ancora più alte, fino ad arrivare al 75%.

Approfondisci: Ecobonus 2024: La guida all’incentivo, gli interventi e i massimali di spesa

Confermati per il 2024 anche il Bonus Verde al 36%, il Bonus Mobili, da associare a interventi di ristrutturazione con la soglia dei costi fissata a 5.000,00 euro, e il Bonus Ristrutturazione casa del 50%.

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Conclusione

Per salvaguardare le casse dello Stato e gravare meno sul bilancio, il governo italiano negli ultimi anni ha gradualmente ridimensionato la misura del Superbonus, sia in termini di percentuale che per quanto riguarda il campo di applicazione.

Dopo le animate polemiche tra i partiti politici di maggioranze e opposizione, l’agevolazione è stata prorogata anche per il 2024 ma con una sensibile riduzione della detrazione e dei soggetti beneficiari. Dal 90% del 2023, la detrazione fiscale con il nuovo anno è passata al 70%, eccezione fatta per alcune categorie di soggetti.

Tuttavia il Superbonus, nonostante le diverse modifiche e le ultime restrizioni previste dal Governo italiano, resta una grande opportunità per la sicurezza degli immobili nel nostro Paese e per favorire l’efficienza energetica. Sicuramente una misura meno favorevole di qualche anno fa, ma comunque una possibilità ancora reale per sostenere dei lavori importanti sugli immobili con l’aiuto statale.

Senza mai dimenticare che, insieme al Superbonus, restano in vigore per il 2024 anche altre importanti forme di agevolazioni fiscali come il Bonus barriere architettoniche, il Sismabonus, l’Ecobonus, il Bonus Verde, il Bonus Mobili e il Bonus Ristrutturazione casa.

 

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