Pioniera della banca online in Italia e dell’architettura aperta, FinecoBank compie quest’anno 25 anni. Per l’occasione, Citywire Italia ha intervistato Gianfranco Bertoli, volto storico del risparmio gestito in Italia, che con le sue intuizioni ha dato vita alla banca e alla rete di consulenti finanziari.
Tutto nasce nel 1989 dal desiderio di fondare, insieme a Federico Tralli, un progetto di rete innovativo che fosse davvero nostro. Al tempo Tralli era a capo di tutta la rete di Programma Italia, l’area più importante della società. Io, a 33 anni, gestivo già il 22% di quella rete di vendita, circa 500 consulenti finanziari, più del 30% del fatturato. Nel 1988, ho conosciuto Bruno Sonzogni, persona di grande levatura e capacità, a capo di Bipop, banca innovativa e bresciana come me, che ci finanziò l’acquisto di una sim per iniziare con la nostra avventura. Di conseguenza io e Tralli lasciammo Programma Italia e, diventando partner (io di minoranza con il 32%), fondammo il gruppo Area. Con il gruppo, diventammo anche soci di Cisalpina Gestioni, allora posseduta da un gruppo di banche popolari tra le quali, appunto, Bipop. Qui iniziò il sodalizio sempre più forte tra me e Sonzogni. Portai, però, sempre con me il grande insegnamento di Ennio Doris.
Nel 1998, per vedute divergenti tra me e Tralli, mi sono staccato da lui. Il gruppo Area, nel frattempo, era diventato uno dei più importanti attori del risparmio gestito a livello nazionale, con oltre 1.000 consulenti finanziari dai soli 82 che avevano seguito me e Tralli da Programma Italia. Stentavamo, però, a reclutare (erano iniziate le campagne di reclutamento costosissime per accaparrarsi promotori finanziari da una sim all’altra), non avevamo un brand riconosciutissimo e, secondo me, eravamo arrivati al massimo potenziale che potevamo esprimere rimanendo da soli. A quei tempi ci confrontavamo con gruppi del calibro di Fideuram, Sanpaolo Invest, Interbancaria, Mediolanum, Dival, Finanza & Futuro e altri ancora. Erano anni di grande fermento. Come gruppo Area avevamo realizzato la prima banca telefonica, avevamo fondato la prima assicurazione di proprietà italiana basata a Dublino, siamo stati i primi fare le gestioni patrimoniali in fondi nel 1991, ad aprire il primo negozio finanziario. Avevamo inventato il minimo garantito per coinvolgere i bancari, eravamo stati anche i primi a lavorare in architettura aperta distribuendo i fondi di tutte le case di investimento. A quel punto ricevemmo proposte di cessione che Tralli rifiutò e da lì iniziarono le divergenze sul nostro futuro.
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