L’Italia, con il suo patrimonio culturale, climatico e paesaggistico, continua ad essere una meta ambita per gli investitori immobiliari stranieri. Negli ultimi anni, l’interesse internazionale per il mercato immobiliare italiano è cresciuto, alimentato da politiche fiscali favorevoli come la Flat Tax, da tendenze globali di diversificazione del patrimonio, e dall’innegabile potere attrattivo delle città storiche e delle località turistiche del nostro Paese.
Per chi, come me, lavora nel settore immobiliare di Milano e delle zone più esclusive d’Italia, trovarsi di fronte a grandi patrimoni stranieri in cerca di una residenza di lusso è diventato sempre più frequente.
Il profilo degli investitori stranieri
Gli investitori stranieri rappresentano una componente significativa del mercato immobiliare italiano. Solo nel 2023 ben il 15-20% delle transazioni immobiliari nelle principali città italiane è stato effettuato da compratori internazionali.
Se in passato il mercato era dominato da piccoli investitori o da acquirenti interessati a seconde case, oggi una parte crescente degli acquirenti stranieri è composta da individui ad alto reddito (High Net Worth Individuals, HNWI) e dai cosiddetti ultra-ricchi (Ultra High Net Worth Individuals, UHNWI).
Questi investitori sono attratti dall’Italia non solo per la bellezza delle sue proprietà storiche, ma anche per la stabilità economica del nostro Paese e per l’apprezzamento del valore immobiliare nel lungo termine.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, gli investimenti immobiliari stranieri in Italia hanno superato i 2 miliardi di euro nel 2022, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. Il patrimonio medio investito per singola transazione si aggira intorno ai 500.000 euro, con un picco di investimenti di oltre 1 milione di euro nelle principali città come Milano, Roma e Firenze.
In queste città, nei quartieri più prestigiosi, come il Centro Storico e i Parioli a Roma, o Brera e Porta Nuova a Milano, i prezzi al metro quadro possono raggiungere i 15.000-20.000 euro, rendendo queste case accessibili solo a una fascia molto elevata di compratori.
L’Italia è infatti diventata una destinazione privilegiata per investitori provenienti da tutto il mondo, in particolare dall’Europa, dagli Stati Uniti e, sempre più, dai Paesi del Medio Oriente e dell’Asia. Stupisce anche la percentuale di investitori che provengono dal nord Europa: 15,8% tedeschi, britannici, ma anche olandesi con il 5,3%, belgi con il 4,8% e svedesi con il 3,5%.
La Flat Tax: l’incentivo che fa la differenza
Un fattore chiave che ha incentivato l’afflusso di capitali stranieri è la cosiddetta “Flat Tax”. Introdotta nel 2017, questa misura consente ai nuovi residenti in Italia di pagare una tassa forfettaria di 100.000 euro annui sui redditi prodotti all’estero. Questo regime fiscale è particolarmente allettante per individui ad alto reddito provenienti da Paesi con una tassazione più onerosa, come il Regno Unito, la Germania e la Francia.
Un aspetto chiave della Flat Tax è che il reddito prodotto in Italia continua a essere tassato secondo le normali aliquote previste dal sistema fiscale italiano, che sono progressive e possono raggiungere il 43% per i redditi più elevati.
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