Palazzo Dario, uno degli edifici più affascinanti e misteriosi di Venezia, ha trovato un nuovo proprietario: il celebre “palazzo sfortunato” di Ca’ Dario, storico edificio sul Canal Grande, è stato venduto all’asta per la cifra record di 18 milioni di euro. Il palazzo, risalente al XV secolo, è da sempre avvolto da un alone di leggenda per una serie di tragiche vicende che si sarebbero abbattute su molti dei suoi proprietari. Tra questi si ricorda Raul Gardini, imprenditore il cui nome è stato legato a scandali riferiti a corruzione, la cui storia personale si concluse in maniera tragica.
Secondo il Corriere del Veneto, che ha riportato oggi la notizia, l’asta per l’acquisto è stata condotta dall’agenzia toscana Romolini Immobiliare, incaricata da Christie’s. Sull’identità del nuovo acquirente, però, vige il massimo riserbo, alimentando ulteriormente il mistero che avvolge questo palazzo iconico della Serenissima.
L’edificio, di circa 1.000 metri quadrati, vanta otto camere da letto, otto bagni, una suggestiva altana panoramica, un giardino di 170 metri quadri e due porte d’acqua che si aprono direttamente sul Canal Grande. Attualmente, non è nota nemmeno l’identità dell’ultimo proprietario, cioè l’attuale venditore, che nel 2006 lo aveva acquistato attraverso una società americana.
Ma cosa ha contribuito a far guadagnare a Ca’ Dario l’inquietante nome di “palazzo sfortunato”?
Le storie tragiche legate a questa residenza risalgono già all’epoca della Serenissima, e cioè già al suo primo proprietario, Giovanni Dario, segretario della Repubblica di Venezia.
Dopo la sua morte, la figlia Marietta, che aveva ereditato l’edificio, cadde in disgrazia: il marito finì in rovina economica, e la coppia fu travolta da una serie di sventure, fino al suicidio del marito e alla morte prematura di Marietta stessa.
Da qui nacque la credenza che una sorta di maledizione fosse legata al palazzo.
Un’altra vicenda che rafforzò la fama sinistra di Ca’ Dario si fa risalire poi al XX secolo, quando il conte Charles Briggs, magnate americano, acquistò l’edificio per stabilirvi la propria residenza. Anche lui dovette fare i conti con una serie di disgrazie: a causa di pettegolezzi e scandali, fu costretto a fuggire da Venezia, e poco dopo il suo amante morì in circostanze misteriose.
Successivamente, il palazzo passò al noto musicista inglese Kit Lambert, manager della band The Who, che morì tragicamente dopo aver vissuto un periodo segnato da problemi economici e di salute proprio a Ca’ Dario.
Tralasciando tutti i fatti intermedi, se si fa un salto ai tempi moderni si trova l’ultimo evento funesto: John Entwistle, celebre bassista britannico dei The Who, morì di infarto nel 2002, soltanto una settimana dopo aver affittato Ca’ Dario per una breve vacanza a Venezia.
Questi racconti, insieme a numerosi altri episodi che vengono raccontati in termini di sventure, e a un fascino decadente che ben si sposa con l’atmosfera della città lagunare a volte tetra e misteriosa, hanno contribuito a consolidare l’immagine oscura di Ca’ Dario.
Si dice anche che i veneziani, ancora oggi, evitino di avvicinarsi troppo a questa dimora storica, temendo che la maledizione possa toccare chi osa mettervi piede.
Ora, con l’acquisto da parte di un misterioso nuovo proprietario, Ca’ Dario vedrà scritte nuove pagine di storia e non è affatto detto che sarà “sinistra”. Così come non è noto se il futuro inquilino sia a conoscenza della fama del palazzo o se abbia scelto deliberatamente di sfidare la sorte.
Quel che è certo, però, è che questa nuova vendita ha riacceso i riflettori su uno dei luoghi più enigmatici di Venezia.
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