Bologna, 15 novembre 2024 – È stata una bolognese a vendere la mitologica casa de ‘Il Ragazzo di Campagna’, quella di Artemio personaggio indimenticabile per i cinefili interpretato da Renato Pozzetto. Un film del 1984 che ha segnato l’immaginario collettivo, con scene passate alla storia come l’attesa del treno da parte dei contadini, con Artemio che dice la frase iconica ’eh beh, il treno è sempre il treno’. “E pensate che anche i fan del film hanno cercato di comprare Casa Badò – racconta Alexandra Zerikyer, bolognese che adesso lavora a Milano come agente immobiliare –. E’ talmente iconica che ha attirato qualsiasi tipo di interesse. In effetti è un posto magico”.
Zerikyer ha studiato al liceo Righi e si è laureata in Giurisprudenza all’Alma Mater. Poi diverse esperienze di lavoro e l’approdo a un’importante società che gestisce immobili a Milano e non solo. Attraverso un passaparola tra mici, Alexandra è arrivata a sapere di Casa Badò in vendita, grande magione su due piani inclusa in una vasta area parco nel Pavese, precisamente nella località di Gambolò. La storia di questa transazione nella puntata di oggi del podcast ‘Il Resto di Bologna. “La proprietà è composta da alcuni immobili, ma certo la casa centrale è quella più ricordata perché ha gli interni del film – racconta ancora Zerikyer -. In tanti venivano a visitarla e ancora vengono. Ci sono stati anche un sacco di fake news su questa vendita, con cifre e acquirenti che hanno girato senza fondamenti di verità. Non posso dire a che cifra è stata venduta, ma gli arredi sono bellissimi e chi l’ha acquistata fa parte della zona lombarda. Non di Bologna”.
Tornando alle location del film, la prima parte, nonché il breve epilogo, ovvero le sequenze relative alla vita nelle campagne della Pianura Padana, vennero girate in provincia di Pavia a Molino d’Isella di Gambolò (dove si trova la casa del protagonista oggetto del nostro podcast, in località Belcreda) e Cascina Casoni di Carbonara al Ticino, due piccole località della Lomellina. Il passaggio del treno venne invece ripreso lungo la linea ferroviaria Pavia-Vercelli nei pressi di Villanova d’Ardenghi, sempre nel Pavese. Il resto della pellicola, incentrato su Milano, vide sfruttare alcuni luoghi-simbolo del capoluogo lombardo quali piazza San Babila e corso Vittorio Emanuele II.
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