Il sindaco si appella alla cittadinanza per contribuire alla “difesa dell’assetto idraulico del territorio”.
A seguito dei numerosi eventi emergenziali che hanno portato più volte al fenomeno degli allagamenti, il primo cittadino ha sottoscritto un’ordinanza rivolta soprattutto “ai proprietari o utilizzatori di terreni agricoli privati e a tutti i proprietari frontisti di fossi, scoli, canali tombinature, accessi carrai e corsi d’acqua in genere” con la quale chiede di provvedere ad alcune azioni. Il sindaco chiede infatti di “assicurare la regolare manutenzione e pulizia dei fossati o corsi d’acqua in genere posti in confine, e ripristinarli adeguatamente se abbandonati o ricoperti od intasati” ed a “rimuovere ogni materiale che possa ostacolare il deflusso delle acque, ripristinando così le condizioni di regolarità e ripristinare ed aprire i fossi di scolo delle acque eventualmente abbandonati od eliminati per l’introduzione di nuove tecniche in agricoltura, avendo cura di assicurare il deflusso delle acque che si raccolgono sui terreni”.
Nell’ordinanza, si fa richiesta di “effettuare il taglio delle siepi e dei rami che si protendono nel suolo pubblico e di provvedere alla rimozione del rifiuto di risulta; estirpare e tagliare le erbe sulle sponde e sul ciglio dei fossi e canali dal lato del fondo privato almeno due volte l’anno e nel periodo di più intensa vegetazione, con l’avvertenza di rimuovere tempestivamente le erbe tagliate dal fondo fosso”, oltre che a “mantenere in buono stato di conservazione ponti e altre opere di uso particolare o privato di uno o più fondi; di rispettare una fascia di almeno due metri fra le coltivazioni ed il ciglio dei fossi adiacenti alle strade e di un metro fra le coltivazioni ed il ciglio dei fossi privati, avendo cura che tali fasce di rispetto siano coperte da manto erboso permanente”.
“La realizzazione di nuovi manufatti, intesi come strutture fisse è consentita purché ad una distanza non inferiore a quattro metri dal ciglio del fosso”, riprende il testo, in cui si dispone poi “il divieto e l’eliminazione di qualsiasi scarico di acque usate provenienti da fabbricati senza preventiva autorizzazione allo scarico”.
Nel documento, Rossi considera “le mutazioni climatiche degli ultimi anni, che si manifestano nell’ambito del nostro territorio comunale attraverso periodi di siccità alternati ad eventi atmosferici intensi e copiosi e di breve durata, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo”, ed alla luce di ciò si è vista “l’esigenza di evitare che le strade e le aree pubbliche e private in genere possano essere gravate da fenomeni di allagamenti”. “La Polizia locale – si specifica nel documento – con la collaborazione dell’Ufficio Tecnico comunale e, eventualmente, del Consorzio di bonifica Adige Po, sono incaricati della sorveglianza del rispetto dell’attuazione, da parte degli interessati, delle disposizioni contenute nell’ordinanza”.
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