Continua l’effetto positivo sul calo delle rate dei mutui, a seguito del taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea.
Scende la rata del mutuo per gli italiani, grazie al calo degli interessi. Nuovi ribassi sono attesi per il futuro, in vista dei prossimi tagli della Banca centrale europea ai tassi di interesse, dunque al costo del denaro, dopo quelli effettuati nei mesi scorsi. Nel frattempo, è tornata a salire la domanda dei prestiti.
La Banca centrale europea aveva tagliato i tassi di interesse di 25 punti base (lo 0,25%) lo scorso 17 ottobre. Una decisione che, sebbene inferiore alle attese, ha avuto effetti immediati sulle rate dei mutui, con conseguente ribasso per quelli a tasso variabile ma anche per i nuovi contratti di mutui a tasso fisso. Quello di ottobre è stato il terzo taglio del 2024 della Bce, dopo quelli di giugno e settembre.
Cosa aspettarsi sui nuovi importi dei mutui
Nelle previsioni degli esperti, le rate dei mutui dovrebbero scendere ancora, grazie agli attesi nuovi tagli al tasso di interesse da parte della Bce. Un prossimo taglio potrebbe avvenire già il 12 dicembre, quando è prevista la nuova riunione del comitato esecutivo della Banca centrale europea. Altri sono attesi a gennaio e a marzo 2025. Intanto, grazie al calo dei mutui, sono tornati a crescere prestiti alle famiglie italiane per l’acquisto della casa. Una tendenza cominciata già dallo scorso settembre.
Dopo l’ultimo taglio della Bce a ottobre, il tasso sui depositi è sceso al 3,25%, quello di rifinanziamento principale al 3,40% e il tasso di rifinanziamento marginale al 3,65%. La riduzione dei tassi di interesse diminuisce il costo del denaro per le banche e dunque il costo dei finanziamenti tra istituti bancari.
Queste riduzioni hanno effetto sull’indice Euribor, che è il parametro di riferimento dei mutui a tasso variabile. Ecco perché la rata del mutuo a tasso variabile scende o sale a seconda del taglio o dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. Il taglio dei tassi ha effetti positivi, come abbiamo accennato, anche sui nuovi contratti di mutuo a tasso fisso. Mentre i mutui a tasso fisso precedentemente stipulati restano dell’importo già concordato.
La Banca centrale europea aveva alzato i tassi per fare fronte all’impennata dell’inflazione negli ultimi due anni. Quando l’inflazione è tornata a scendere, è stato possibile procedere alle riduzioni dei tassi di interesse.
Secondo le stime dell’osservatorio di Facile.it, l’ultimo taglio dei tassi della Bce, ha portato a una riduzione di 18 euro della rata del mutuo a tasso variabile più diffuso tra gli italiani, quello stipulato per una somma di 125mila euro in 25 anni. Il calo complessivo per l’anno 2024 è di circa 360 euro. Un’altra rilevazione è quella del Codacons che ha calcolato un calo dai 16 ai 30 euro sulla rata mensile dei mutui a tasso variabile, per l’acquisto della prima casa. Il calo cambia a seconda dell’importo e della durata del prestito.
Ulteriori ribassi sono comunque attesi per il prossimo anno, in vista dei nuovi tagli ai tassi. Si prevede una riduzione di altri 38 euro a inizio 2025 e poi di 95 euro sull’anno. A ottobre 2024, una rata mensile di un mutuo standard era di 714 euro. Nei primi mesi del 2025 dovrebbe scendere a 676 euro e poi a 620 euro a fine anno.
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