Il 2024 volge al termine ed inizia l’epoca dei bilanci. In questi 10 mesi il mercato dei mutui è stato più favorevole rispetto al 2023 quando la Banca Centrale Europea (BCE) ha alzato i tassi di interesse per cercare di contenere l’inflazione con tendenze inaspettate che hanno modificato le scelte dei consumatori e le dinamiche tra i tassi di interesse
Nonostante il susseguirsi di interventi della Bce e la lieve ma costante discesa dei tassi d’interesse, nel 2024 si è assistito al divario tra tasso fisso e tasso variabile dove il primo ha avuto ed ha ancora oggi la meglio sul secondo. Il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 3,24%, in diminuzione di 19 punti base. La diminuzione è di 76 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. Il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,43 in diminuzione di un punto base. La diminuzione è 110 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023.
A partire da gennaio 2024 c’è stata un’inversione di tendenza sui tassi dei mutui rendendo il fisso più competitivo rispetto al tasso variabile e spingendo molti a preferire questa tipologia di mutuo per evitare rischi legati alla variabilità dei tassi d’interesse.
Un’inversione che dura ormai da diversi mesi, ma per quanto tempo vedremo ancora questa singolarità tra le due forme di finanziamento?
“Ci attendiamo che nel prossimo anno l’anomalia dei tassi fissi più bassi rispetto ai tassi variabili finisca” spiega Andrea Pennato, Amministratore Delegato di TeleMutuo.it “nel terzo trimestre del 2024 il 99% dei consumatori ha continuato ad orientarsi verso la scelta del tasso fisso, che con un TAN medio del 2,96% rimane di gran lunga la scelta più conveniente e più sicura. Ma l’inversione attesa del tasso fisso sul tasso variabile dovrebbe già essere evidente nei primi mesi del 2025” conclude Pennato.
Il mercato dei mutui nel 2025 si prospetta ancora migliore grazie ad una serie di interventi del governo rivolte soprattutto agli under 36. Con l’ultima legge di Bilancio è stato proposto per la prima volta un prolungamento a tre anni dello stanziamento per il fondo Consap che offre una garanzia pubblica a famiglie e giovani sul mutuo per l’acquisto della prima casa. Le aspettative per il 2025 dunque sono positive, con un ulteriore calo dei tassi d’interesse e misure governative a favore dei giovani.
Sarà interessante vedere se il tasso variabile tornerà a essere competitivo, o se il tasso fisso continuerà a dominare la scena.
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