Addio bonus! Il Governo ha preso una decisione drastica che spaventa le famiglie italiane: le novità previste.
Il termine bonus è ormai parte integrante del linguaggio quotidiano, grazie a una moltitudine di incentivi che hanno toccato ambiti diversi: dalla casa alla mobilità, passando per il risparmio energetico e il sostegno alle famiglie.
Originariamente introdotti per affrontare situazioni di crisi economica o per promuovere specifiche politiche sociali, i bonus rappresentano un modo attraverso cui lo Stato interviene nel tessuto sociale per facilitare l’accesso a determinati servizi o per alleggerire il peso economico di alcune spese.
Questi strumenti, che si presentano come agevolazioni fiscali, contributi diretti o riduzioni di imposta, hanno il potenziale di stimolare l’economia e sostenere determinate fasce della popolazione.
Il meccanismo alla base è semplice: offrire un incentivo che possa spingere il cittadino a realizzare determinati interventi o adottare comportamenti virtuosi, come l’efficienza energetica o l’ammodernamento delle abitazioni. Tuttavia, il successo e l’efficacia di queste misure variano, dipendendo spesso dalla loro gestione, durata e criteri di accesso.
Bonus in Italia: come sono cambiati
Nel tempo, il mondo dei bonus ha assunto una natura estremamente variegata, con misure di carattere temporaneo e altre strutturali, spesso frutto di continui cambiamenti normativi e rimodulazioni. In alcuni casi, i bonus si sono dimostrati un volano per l’economia, incentivando settori come quello edilizio o la transizione energetica. D’altro canto, alcune agevolazioni sono state criticate per la loro complessità burocratica o per la difficoltà di accesso, escludendo proprio coloro che ne avrebbero avuto più bisogno.
L’impatto dei bonus non si limita solo all’ambito economico; le loro implicazioni sociali possono essere profonde, influenzando le scelte di investimento e consumo. Tuttavia, la loro sostenibilità nel tempo è spesso oggetto di dibattito. In un contesto di bilancio pubblico sempre più sotto pressione, valutare quali misure mantenere, modificare o eliminare è diventata una sfida complessa per il governo.
La stretta sui bonus prevista dalla Legge di Bilancio
La recente Legge di Bilancio introduce una significativa “tagliola” su una serie di bonus esistenti. Tra le agevolazioni che non saranno prorogate si trova il bonus benzina, che terminerà nel 2024. Questo contributo, pari a 200 euro e destinato ai dipendenti privati, era considerato un incentivo utile per affrontare l’aumento dei costi dei carburanti. Anche il bonus verde vedrà la sua fine il 31 dicembre 2024. Prevedeva una detrazione del 36% per interventi di riqualificazione delle aree verdi private, rappresentando un’opportunità per migliorare spazi domestici ed esterni.
Ulteriori misure non riconfermate includono il bonus internet, un incentivo da 100 euro per migliorare l’accesso alla banda larga. Il bonus tv e decoder, invece, scadrà a fine 2024. L’ecosismabonus, con le sue detrazioni per la riqualificazione sismica ed energetica degli edifici, subirà anch’esso la stessa sorte. Tra le misure non più prorogate si trovano anche il bonus caldaie, destinato a terminare nel 2025, e il bonus acqua potabile.
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